Áudio tour

Áudio tour Sezione epigrafica

Circa un terzo delle epigrafi recuperate a Sestino appartenevano a monumenti eretti in onore di imperatori e la restante parte è costituita da documenti in onore di cittadini privati che si sono distinti per azioni a beneficio della comunità. In entrambi i casi i dedicanti appartengono al ceto dirigente del municipium. Più scarsa è la presenza di epigrafi a carattere funerario e sacro. Il materiale su cui sono state realizzate le iscrizioni è omogeneo: si tratta di un travertino locale difficile da incidere ma di facile reperibilità nell’area del Sasso di Simone e nel Sanmarinese.

L’esecuzione delle incisioni è stata fatta in loco come sembra dimostrare anche il rinvenimento di basi e targhe non ancora iscritte. La produzione epigrafica sestinate è opera di officine di scalpellini abili ed esperti. La buona cultura delle officine si può constatare anche per la correttezza formale dei testi, privi di errori e incoerenze. Soltanto a partire dal III sec. d.C., come si può notare nell’iscrizione del cippo riutilizzato come base d’altare nella pieve di San Pancrazio, sono presenti dei segnali, come ad esempio l’assenza del cognomen o la sparizione del dittongo nel gentilizio, che indicano il passaggio a forme della lingua parlata.

La gran percentuale di epigrafi pubbliche a carattere politico è un elemento che sembra riguardare anche altre vicine comunità di montagna come Mevaniola nella valle del Bidente e Sarsina nella valle del Savio, sul versante romagnolo dell’Appennino. Si tratta di centri abitati dalla classe dirigente e con un limitato terziario funzionale al popolamento sparso presente nel territorio circostante.

Le epigrafi provengono in gran parte dall’area intorno alla pieve di San Pancrazio, che proprio per questo viene indicata come la zona dove era ubicato il Forum. Quasi tutte presentano nella superficie superiore delle cavità per l’inserimento di statue. Il gruppo di iscrizioni/basamenti esposti rappresenta un’ampia raccolta di formule di ossequio verso undici imperatori (Claudio, Tito, Vespasiano, Traiano, Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio, Pertinace, Settimio Severo, Treboniano Gallo, Costanzo II). La presenza nel piccolo municipium di questa mole di gratulatorie dei Sestinati verso gli imperatori, che perdura nel corso di alcuni secoli, conferma la presenza a Sestinum di una forte classe aristocratica locale che contribuisce alla gerarchia sociale e alla vita politica di Roma, fornendo importanti figure di uomini che si collocano in posizioni di rango dell’apparato imperiale.

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