Tour audio Sentiero dei Gelsi - Ecomuseo delle Rocche del Roero
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SENTIERO DEI GELSI - Cisterna d'Asti
AUDIOGUIDA IN FASE DI REALIZZAZIONE. AL MOMENTO E' PRESENTE SOLTANTO LA TRACCIA GPX PER LA NAVIGAZIONE GEOLOCALIZZATA DEL SENTIERO.
Questo percorso viene così chiamato per la presenza, un tempo molto numerosa, di esemplari di gelso, alberi autoctoni dalle caratteristiche more bianche o viola.
I gelsi sono considerati la memoria storica di un’attività di sussistenza un tempo diffusa in modo capillare tra le famiglie contadine del Roero: l’allevamento dei bachi da seta, reso possibile proprio grazie alle foglie dei gelsi, che venivano raccolte ed utilizzate come cibo per i bachi in crescita.
Il gelso era utilizzato inoltre come “termi” (confine) tra i terreni, come ombreggiante per gli animali da tiro (che all’albero venivano legati) e per il riposo dei contadini. Grazie al suo apparato radicale era utilizzato nelle zone scoscese e vicino ai fossi per l’assestamento idrogeologico dei terreni a rischio di frana.
Oggi queste piante sono molto meno numerose di un tempo, ma da anni sono oggetto di tutela grazie al progetto “Adotta un gelso”, ideato dal Museo Arti e Mestieri Antichi di Cisterna d'Asti e finalizzato al censimento e ripopolamento dei gelsi, per ricreare parte dell’antico paesaggio agrario.
Il progetto ha coinvolto numerose scuole del Roero e alcuni proprietari di appezzamenti sul Sentiero dei Gelsi.Per iniziare il Sentiero dei Gelsi, è possibile parcheggiare la macchina in Piazza Rino Rossino e procedere a piedi nel centro storico del paese, imboccando via Duca d’Aosta in direzione di Canale e proseguendo sulla strada asfaltata tra le case, che diventa Via Italia, costeggiando una staccionata gialla in ferro con una pregevole vista sulla vallata coltivata sottostante.
Poco prima della fine della staccionata, si imbocca la discesa che piega a sinistra: fiancheggiando alcune case, dopo pochi metri la stradina diventa sterrata, e scende nella vallata, tra alberi da frutto, noccioli, ed un paio di piccoli casotti di campagna lungo il sentiero. - 1 Inizio Sentiero in p.za Rino Rossino
- 2 Inizio percorso naturalistico
- 3 Castello medievale - Museo Arti e Mestieri di un tempo
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SENTIERO DEI GELSI - Cisterna d'Asti
AUDIOGUIDA IN FASE DI REALIZZAZIONE. AL MOMENTO E' PRESENTE SOLTANTO LA TRACCIA GPX PER LA NAVIGAZIONE GEOLOCALIZZATA DEL SENTIERO.
Questo percorso viene così chiamato per la presenza, un tempo molto numerosa, di esemplari di gelso, alberi autoctoni dalle caratteristiche more bianche o viola.
I gelsi sono considerati la memoria storica di un’attività di sussistenza un tempo diffusa in modo capillare tra le famiglie contadine del Roero: l’allevamento dei bachi da seta, reso possibile proprio grazie alle foglie dei gelsi, che venivano raccolte ed utilizzate come cibo per i bachi in crescita.
Il gelso era utilizzato inoltre come “termi” (confine) tra i terreni, come ombreggiante per gli animali da tiro (che all’albero venivano legati) e per il riposo dei contadini. Grazie al suo apparato radicale era utilizzato nelle zone scoscese e vicino ai fossi per l’assestamento idrogeologico dei terreni a rischio di frana.
Oggi queste piante sono molto meno numerose di un tempo, ma da anni sono oggetto di tutela grazie al progetto “Adotta un gelso”, ideato dal Museo Arti e Mestieri Antichi di Cisterna d'Asti e finalizzato al censimento e ripopolamento dei gelsi, per ricreare parte dell’antico paesaggio agrario.
Il progetto ha coinvolto numerose scuole del Roero e alcuni proprietari di appezzamenti sul Sentiero dei Gelsi.Per iniziare il Sentiero dei Gelsi, è possibile parcheggiare la macchina in Piazza Rino Rossino e procedere a piedi nel centro storico del paese, imboccando via Duca d’Aosta in direzione di Canale e proseguendo sulla strada asfaltata tra le case, che diventa Via Italia, costeggiando una staccionata gialla in ferro con una pregevole vista sulla vallata coltivata sottostante.
Poco prima della fine della staccionata, si imbocca la discesa che piega a sinistra: fiancheggiando alcune case, dopo pochi metri la stradina diventa sterrata, e scende nella vallata, tra alberi da frutto, noccioli, ed un paio di piccoli casotti di campagna lungo il sentiero.
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