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Áudio tour 2.c Sala da Pranzo

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Volgendo lo sguardo verso il soffitto della stanza, si può cogliere il legame della decorazione con la probabile destinazione d'uso a sala da pranzo: la volta “a ombrello” ospita nature morte di pesci, cacciagione e ortaggi – materie prime della cucina, ultimo lavoro di Camillo Mantovano. Coerentemente con gli interessi scientifici dei Grimani, i prodotti della terra, del cielo e del mare sono rappresentati con grande freschezza e riflettono la ricerca di realismo che si manifesta negli oggetti, della collezione Loudon. La perfezione della loro riproduzione in vari materiali è bilanciata dal desiderio dei loro creatori di rappresentare anche l'imperfezione della natura, importante anche a fini didattici.

La collezione comprende modelli prodotti dalla ditta Brendel & Sons, che operò a Berlino dal 1866 fino agli anni Venti. La collaborazione tra modellisti e botanici permetteva di riprodurre fedelmente le piante, le cui strutture erano realizzate con materiali semplici e a basso costo come carta, colla e gelatine. I dipinti botanici giapponesi su pannelli di legno di Chikusai Kato esemplificano l'interesse del collezionista per la commistione culturale tra Occidente e Giappone. La celebrazione dell'arte nella scienza è vividamente e graziosamente evidente nel negativo cianotipico di una felce di Anna Atkins della metà del XIX secolo, che fonde ad arte il mondo della botanica e quello della fotografia.

***

Turning our gaze towards the ceiling of the room, we can see the connection of the decoration with

its probable use as a dining room: the ‘umbrella’ vault houses still lifes of fish, game and vegetables

- the raw materials of the kitchen, last work of Camillo Mantovano. Anchored by Grimani’s well documented botanical interests, the products of the earth, sky and sea are depicted with great freshness and reflect the quest for realism on display in Loudon’s objects. The perfection of their reproduction in various media is balanced by their makers’ desire on occasion to depict imperfection in nature, also important for didactic purposes.

The collection includes models produced by the Brendel & Sons Company, which operated in Berlin from 1866 until the 1920s. The collaboration of model makers and botanists allowed for faithful reproductions of plants, and their structures were created using simple and low-cost materials such as paper, glue, and gelatins. The Japanese botanical paintings on wood panels by Chikusai exemplify the collector’s interest in the cultural mix between the West and Japan. The celebration of art in science is vividly and gracefully apparent in Anna Atkins’ mid-nineteenth century cyanotype negative of a fern, artfully blending the worlds of botany and early photography.

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