Audio tour Fuga dal campo 107
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Update Required To play the media you will need to either update your browser to a recent version or update your Flash plugin.Durante la Seconda Guerra Mondiale, in accordo con il governo, alcune aziende italiane si fanno carico della costruzione di campi di lavoro per prigionieri di guerra. L’accordo prevede che le aziende possano poi utilizzare i prigionieri nelle loro attività. Tra i campi per prigionieri di guerra italiani, il 107 è il primo a configurarsi come campo di lavoro a sostegno delle attività di aziende private. Viene costruito dalla SNIA Viscosa, una delle più importanti aziende italiane dell’epoca, che tra il 1937 e il 1938 aveva acquistato in questa zona una vasta quantità di terreni e iniziato la coltivazione su larga scala di canna gentile. Aveva costruito anche un grande stabilimento industriale a Torviscosa, dove la canna veniva trattata per estrarre la cellulosa destinata alla produzione di fibre tessili. La gestione di tutta l’impresa era affidata a un’azienda del gruppo creata appositamente, la SAICI (Società Agricola Industriale per la Cellulosa Italiana).
Il campo 107 entra in funzione nel 1942 e fino all’armistizio del 1943 vi sono internati circa un migliaio di prigionieri neozelandesi e sudafricani arruolati negli eserciti britannici.
- 1 Partenza
- 2 Caserma dei carabinieri
- 3 La bonifica
- 4 La strada dei prigionieri
- 5 Il campo sembra un circo
- 6 Fossi e canali
- 7 Le strade si dividono
- 8 Superiamo la ferrovia
- 9 Gli ulivi
- 10 A sinistra sullo sterrato
- 11 La parte più impegnativa
- 12 Sei quasi arrivato
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Il campo 107 entra in funzione nel 1942 e fino all’armistizio del 1943 vi sono internati circa un migliaio di prigionieri neozelandesi e sudafricani arruolati negli eserciti britannici.
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