Museum Villaggio Ipogeo
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About the museum
Sottostante il centro storico di Sant'Antioco si cela un’antica necropoli cartaginese, le cui tombe vennero scavate dai Punici tra il IV e il III secolo a.C.
 Dai recenti studi si stima che l’area si estenda per circa dieci ettari e contenga circa millecinquecento tombe a camera.
Ogni tomba ha due parti fondamentali: il corridoio di accesso, chiamato dromos, utilizzato per scendere al livello della tomba, e una camera destinata alla deposizione dei defunti e dei loro corredi. La forma tipica della tomba è quadrangolare, spesso divisa al centro da un tramezzo. Lungo le pareti sono state scavate delle nicchie nelle quali si riponevano gli oggetti del corredo funebre.
Con la fine della dominazione punica molti ipogei vennero abbandonati; altri furono riutilizzati in epoca romana, altri ancora trasformati in catacombe dai primi cristiani. Queste ultime si possono visitare sotto la Basilica di Sant’Antioco Martire.
In epoca medievale, gli abitanti dell’antica Sulci, a causa dei continui attacchi dei Saraceni, abbandonarono l’isola, dando origine a nuovi villaggi che esistono ancora oggi, come Palmas, Tratalias, Giba e altri. L’isola rimase disabitata per diversi secoli e solo una volta all’anno numerosi pellegrini giungevano da tutta la Sardegna, sui loro carri, per onorare Sant’Antioco, il Santo Patrono.
Nel XVIII secolo, dopo il ritrovamento delle spoglie del Santo sotto la Basilica, la Chiesa iniziò a concedere le fertilissime terre dell’isola a chiunque avesse avuto il coraggio di trasferirsi e viverci. In quel periodo gli attacchi dei corsari erano ancora frequenti.
Forse proprio per nascondersi durante le incursioni, o perché non avevano altro luogo sicuro dove dimorare, a metà del Settecento alcuni dei nuovi arrivati aprirono gli ipogei, li svuotarono e li riutilizzarono come abitazioni, chiamandole “grotte”. Calde d’inverno e fresche d’estate, le grotte ospitavano famiglie numerose. Il tramezzo centrale divideva in due la camera, creando due stanze: una destinata ai genitori e l’altra ai figli. Il letto era una stuoia di tifa o un materasso imbottito con foglie secche di asfodelo
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                            - 18, Via Necropoli, Santu Antiogu/Sant'Antioco, Sulcis Iglesiente, Sardinia, 09017, Italy
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