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Museum Museo Louis Braille

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Benvenuto, con questo breve percorso, si intende accompagnare il visitatore che si trova per la prima volta all’interno dell’Istituto dei Ciechi di Milano, un luogo di arte e storia nel pieno centro di Milano. L'audioguida, realizzata gratuitamente da personale volontario tramite programma di sintesi vocale, vuole offrirvi un assaggio degli ambienti più belli allo scopo di farvi ritornare nuovamente, prenotando una visita esclusiva con personale dedicato sul sito www.istciechimilano.it alla sezione Museo Louis Braille. 

1. Ingresso; 2. Varcato il portone d’ingresso ci si trova nell’atrio, ambiente elegante e raccolto, sormontato da un soffitto a volte sostenuto da semplici colonne di granito grigio in stile ionico. Sulla parete di sinistra una lastra in marmo ricorda al visitatore l’inaugurazione della nuova sede di via Vivaio, avvenuta il 3 novembre 1892 alla presenza di Umberto I e la regina Margherita.

3. Oltrepassata la portineria sulla sinistra si incontrano, disposti lungo la parete che divide l’atrio dal salone dei concerti, quattro busti raffiguranti Luigi Vitali, Sebastiano Mondolfo, Michele Barozzi e Francesco Zirotti. Collocati su alti piedistalli marmorei, i ritratti dei presidenti e dei direttori sembrano così accogliere quanti fanno il loro ingresso all’Istituto.

4. Lasciandosi alle spalle la portineria, ci si trova ai piedi dello scalone d’onore che conduce al primo piano. Lo scalone conduce il visitatore all’interno degli ambienti più privati dell’Istituto, dove si svolge l'attività lavorativa dell’ente e dove numerose testimonianze raccontano la sua lunga storia. In questo piccolo ambiente sono conservate una lapide in ricordo della benefattrice Enrichetta Lodigiani e due sculture: il gruppo marmoreo dello scultore Rizzardo Galli raffigurante "Due mendicanti" e l’opera Angelo Custode di Pasquale Miglioretti. Sono inoltre esposti alcuni esemplari di strumenti musicali facenti parte della collezione. Al centro del soffitto è affrescato il simbolo dell’Istituto, tre lingue di fuoco rosse, simbolo del sapere, illuminano una ruota, uno spartito e un libro, in basso un cartiglio riporta il motto latino “In tenebris opera solacium”.

5. Giunti al primo piano si è accolti da un elegante atrio, sulla parete della quale si può ammirare la grande tela opera di Francesco de Magistris che ritrae il fondatore dell’Istituto Michele Barozzi, affiancato dai primi due giovani ospiti Giuseppe Fabbrica e Antonietta Banfi.

6. Dall’atrio si accede al corridoio del primo piano. In alto lungo le pareti sono appesi i dipinti della quadreria dell’Istituto: oltre duecento ritratti gratulatori ricordano la generosità dimostrata nel corso del tempo da tanti uomini e donne, che ha permesso all’Istituto di adempiere alla sua funzione assistenziale ed educativa.

7. Dal corridoio si accede sulla sinistra ad un ambiente di grande prestigio, la sala Stoppani, arredata secondo il gusto dell’epoca. Alle pareti vi sono diversi quadri di notevole importanza, tra i quali se ne menziona solo uno, il "Ritratto di Pietro Stoppani" opera di Augusto Colombo. La figura imponente del direttore è ritratta in abiti talari all’interno dell’Istituto di fronte allo scalone d’onore.

8. Uscendo nel corridoio, proprio di fronte, si accede alla balconata che dà sul salone Barozzi, un’ampia sala da concerti riccamente affrescata con elementi decorativi floreali e con le effigi di diversi personaggi.

9. Saliti al piano superiore, i due lunghi e ampi corridoi, ospitano le collezioni didattiche. Qui in bacheche e armadiature sono esposti documenti, strumenti e oggetti diversi, relativi alla storia dei metodi di scrittura utilizzati nel corso del tempo dai non vedenti ma anche sussidi didattici utilizzati allora per l’esplorazione tattile, come ad esempio, gli animali imbalsamati, i modelli anatomici e botanici. Sono oggetti rari ed emozionanti che permettono al visitatore di comprendere il grande lavoro compiuto dai pionieri della tiflologia.

10. In fondo al corridoio di destra si trova l’Archivio Storico e Fotografico, che conserva in numerosi faldoni i documenti cartacei e fotografici prodotti dall’Istituto nel coevo della sua lunga storia.

11. Quasi a metà del corridoio di sinistra, sono stati raccolti gli oggetti e paramenti liturgici provenienti dall’ex Oratorio, spazio retrostante il salone ma occupato dalla mostra Dialogo nel Buio. Da notare la raffinatezza dei tessuti dei paramenti esposti e la maestria con cui si modellavano i calici.

Ora che hai concluso il percorso museale, ti preghiamo di ritornare all'ingresso e di lasciare un'offerta per sostenere le nostre attività!

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