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Audio tour J.Sala "Gli artisti trevigiani alle mostre"

In occasione della Biennale del 1907, a Treviso venne inaugurata nello stesso anno una mostra d'arte, che fu la prima di una serie di undici eventi che si sarebbero svolti fino al 1942. Tra i vari artisti emersero, in particolare, giovani talenti influenzati dalle avanguardie europee; tra questi ricordiamo Nino Springolo, Arturo Malossi, Arturo Martini e Guglielmo Ciardi, che nel 1908 parteciparono alla Prima esposizione permanente d'arti e industrie a Ca' Pesaro. L'iniziativa fu promossa da Nino Barbantini, segretario della Fondazione Bevilacqua La Masa, il quale mirava a far conoscere l'arte d'avanguardia ponendosi in contrasto con il conservatorismo della Biennale di Venezia. Dopo la mostra del 1908 il gruppo di artisti trevigiani si ampliò con l'arrivo di Gino Rossi e di altri artisti che presero posizione proprio contro la Biennale, accusata di favoritismi e corruttele. Nel 1913 la mostra "dei vivi" a Ca' Pesaro, che si poneva in antitesi con quella "dei morti" della Biennale, scatenò uno scandalo. Gino Rossi espose opere come L'uomo col canarino e Il porto di Douarnenez, mentre Arturo Martini, che già nel 1911 aveva partecipato con 32 opere, presentò una serie di sculture e ceramiche, tra le quali vi erano il Ritratto di Omero Soppelsa e il prototipo della Fanciulla piena d'amore, che suscitò critiche per la sua espressione tragica. Dopo il 1913 Martini intensificò la propria attività artistica dedicandosi alla sperimentazione di tecniche grafiche.

In questa sala sono radunate opere di artisti trevigiani attivi tra la prima e la seconda metà del '900: Juti Ravenna,Nando Coletti, Sante Cancian e Bepi Fabiano.

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