Audio tour Itinerario di prodotti tipici dell'Alto Casertano (L'ISISS "G. MARCONI"
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Update Required To play the media you will need to either update your browser to a recent version or update your Flash plugin.Un lungo, piacevole e sorprendente “itinerario del gusto”: il territorio dell’Alto Casertano, offre numerose possibilità di percorsi enogastronomici. L’andar per frantoi in autunno è una delle migliori opportunità che i visitatori hanno per conoscere di questo territorio luoghi e sapori. L’itinerario dell’olio costeggia una chilometrica e spettacolare balconata che, tra castagneti ed uliveti, si affaccia sulla valle del Garigliano e sul mare di Formia e Gaeta.
L’Alto Casertano è, inoltre, terra di salumi, salsicce e prosciutti di qualità, una vocazione ulteriormente rilanciata e valorizzata negli ultimi tempi con il recupero del maiale nero casertano, una specie autoctona a rischio di estinzione fino a pochi anni fa. Eccellenti i vini ottenuti da vitigni autoctoni come l’Aglianico, la Falanghina e il Pallagrello. Dalla trasformazione, inoltre, delle castagne del vulcano di Roccamonfina, arrivano autentiche golosità, come ad esempio: caldarroste, marmellate, castagnacci in barattolo, liquori e castagne sciroppate. Rarità dell’Alto Casertano sono, invece, le peschiole di Vairano Patenora, pesche raccolte prima della maturazione. Inoltre, come non ricordare i caciocavalli e i formaggi del Matese, le cipolle di Alife, le patate di Letino, le lenticchie di Valle Agricola, gli asparagi di San Pietro Infine, i tartufi del Matese e il miele di Galluccio, Alife e Teano.
Tra i formaggi dell’Alto Casertano non solo il “conciato romano” ma anche il “caso peruto”, tipica specialità di alcuni centri del vulcano di Roccamonfina. - 1 Filetto e filettone
- 2 Il lupino gigante di Vairano
- 3 La castagna di Roccamonfina il castagnaccio e altre ricette
- 4 I vini di Galluccio
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Update Required To play the media you will need to either update your browser to a recent version or update your Flash plugin.Un lungo, piacevole e sorprendente “itinerario del gusto”: il territorio dell’Alto Casertano, offre numerose possibilità di percorsi enogastronomici. L’andar per frantoi in autunno è una delle migliori opportunità che i visitatori hanno per conoscere di questo territorio luoghi e sapori. L’itinerario dell’olio costeggia una chilometrica e spettacolare balconata che, tra castagneti ed uliveti, si affaccia sulla valle del Garigliano e sul mare di Formia e Gaeta.
L’Alto Casertano è, inoltre, terra di salumi, salsicce e prosciutti di qualità, una vocazione ulteriormente rilanciata e valorizzata negli ultimi tempi con il recupero del maiale nero casertano, una specie autoctona a rischio di estinzione fino a pochi anni fa. Eccellenti i vini ottenuti da vitigni autoctoni come l’Aglianico, la Falanghina e il Pallagrello. Dalla trasformazione, inoltre, delle castagne del vulcano di Roccamonfina, arrivano autentiche golosità, come ad esempio: caldarroste, marmellate, castagnacci in barattolo, liquori e castagne sciroppate. Rarità dell’Alto Casertano sono, invece, le peschiole di Vairano Patenora, pesche raccolte prima della maturazione. Inoltre, come non ricordare i caciocavalli e i formaggi del Matese, le cipolle di Alife, le patate di Letino, le lenticchie di Valle Agricola, gli asparagi di San Pietro Infine, i tartufi del Matese e il miele di Galluccio, Alife e Teano.
Tra i formaggi dell’Alto Casertano non solo il “conciato romano” ma anche il “caso peruto”, tipica specialità di alcuni centri del vulcano di Roccamonfina.
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01-14-2021
Lavoro realizzato dai ragazzi dell’ISISS “Marconi” di Vairano, guidati dal prof. Galasso.
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