Audio tour Sala IV - Gli arredi preziosi dedicati alla Santa patrona

Gli arredi più elaborati e preziosi della Cattedrale erano destinati alle celebrazioni liturgiche legate al culto della patrona, S. Agata.

Non è possibile esporre i preziosi reliquiari delle spoglie della Santa il cui busto argenteo, oltre ad essere il fulcro della devozione dei catanesi, costituisce insieme uno dei capolavori dell’oreficeria gotica europea, unica, o quasi, opera sopravvissuta dell’orafo papale di maggiore prestigio nel Trecento. Su di esso antichi e pregevoli gioielli ex-voto testimoniano della devozione alla Santa di famiglie potenti e prestigiose, insieme a tante più umili ma non meno devote donazioni di gioielli, tutti segni di grazie ricevute, di cui si espone solo una esigua testimonianza.

In sala potrete ammirare anche la grande porta lignea che chiudeva il repositorio delle reliquie della Santa, prima di essere sostituita, nel primo quarto del Settecento, da una porta argentea.

Una vicenda disastrosa, la bomba che nel corso dell’ultima guerra ha colpito il fercolo o “vara” su cui vengono condotte processionalmente le sue reliquie, ha lasciato inutilizzate nella ricostruzione parti danneggiate dell'originario fercolo, costituite da frammenti delle lamine istoriate con scene della vita di S. Agata e della traslazione delle sue reliquie, che si espongono in una ricostruzione dell’ordine architettonico originario del fercolo stesso.

Già a partire dal secondo decennio del Settecento, a ridosso del compimento dei lavori di ricostruzione della chiesa dopo la distruzione del 1693, vengono realizzati sia i due paliotti argentei con scene del martirio di S. Agata, sia il monumentale tronetto, che si presenta ampiamente manomesso, con inserti di lamine argentee cinquecentesche provenienti dal fercolo della santa patrona.

Ad essi si aggiunge il completo di sei candelieri e un portacroce con scene della vita della Santa, destinati a decorare la spalliera dell’altare maggiore, e quattro grandi reliquiari dell’apparato pontificale.