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Audio tour # 00 - Visitare il Palazzo Orsini

Dalla piazza interna della fortezza, caratterizzata da un elegante portico e da un pozzo esagonale con motivi araldici a bassorilievo, si accede al Museo attraverso un portale in travertino del 1490 circa. Al centro dell’architrave è scolpita tra festoni di frutta una delle imprese di Niccolò 3th Orsini (1442-1510): un compasso capovolto, accompagnato dalle parole «tempus ordo numerus et mensura». Inferiormente è presente un altro emblema costituito da un collare da mastino munito di punte che due mani tirano in direzioni opposte e da un nastro con il motto «prius mori quam fidem fallere», alludente alla fedeltà, dote indispensabile per un capitano di ventura quale Niccolò, che fu al servizio degli Angioini, del Papa e della Repubblica Veneta.

Particolarmente significative due sale del piano superiore: una con  vedute di luoghi dove gli Orsini avevano proprietà: la fortezza di Sorano, Napoli col Vesuvio, quattro viste di Roma, Bracciano con il lago, il castello di Marsiliana e la rocca di Sovana. La sala a fianco presenta alle pareti tondi con personaggi della famiglia Orsini, un simbolico Tòtila «flagello di Dio» e la statua in legno, di inizio 16th secolo, del Conte Nicolò 3th, vestito con la sua armatura. Di particolare suggestione sono anche gli ambienti inferiori del palazzo, con la cisterna e il pozzo per l’acqua, il frantoio, con le antiche macine e i torchi per frangere e spremere le olive.

Fra gli oggetti esposti nel museo molti meritano una particolare attenzione: frammenti di pergamene dei secoli 10th-12th con canti liturgici natalizi. C’è anche una ricca e articolata biblioteca con incunaboli e libri di epoche successive di vari argomenti.

Il 14th secolo è ben rappresentato dalla statua in legno policromo della Madonna col Bambino, opera del famoso scultore senese Jacopo della Quercia, e dalla tavola centinata dipinta nel 1494 da Guidoccio Cozzarelli con la Madonna con il Bambino fra angeli e i santi Pietro e Francesco. Del secolo successivo ricordiamo  la pala con l’Assunzione della Vergine con i santi Girolamo, Tommaso e Francesco, dipinta agli inizi del 16th secolo dal senese Girolamo di Benvenuto e lo stendardo processionale attribuito ad Alessandro Casolani 1552-1607, dipinto su due facciate con La Madonna del Rosario e San Giorgio e San Rocco.

Legati alla storia della Chiesa diocesana sono i ritratti dei vescovi di Sovana dei secoli 17th-19th.

Sono presenti anche  opere di artisti  di Pitigliano e  di Manciano. Di Francesco Zuccarelli sono esposte due grandi tele con San Michele arcangelo che sconfigge il demonio e il Redentore e le anime sante del Purgatiorio, dipinte nella prima metà del secolo 18th;  Pietro Aldi 1852-1888 e  Paride Pascucci 1866-1954 sono importanti pittori di Manciano, dei quali sono presenti con alcune opere.

Interessanti sono gli oggetti liturgici e le argenterie, fra cui ricordiamo un tabernacolo del secondo Quattrocento con un eccezionale sportello in metallo con Cristo e i simboli della passione, antichi calici del secolo 15th e dei secoli successivi, incensieri, ostensori, alcune "paci" e il reliquiario degli inizi del Seicento con il braccio di san Gregorio 7th, il papa di Sovana, .

Colpisce il visitatore un monumentale e ricco parato da altare di monsignor Francesco Maria Barzellotti da Piancastagnaio, vescovo di Pitigliano dal 1832 al 1861. Significative sono anche le vetrine che espongono antiche vesti liturgiche dei secoli passati.

Puoi visitare anche il sito web del Museo di Palazzo Orsini: www.palazzo-orsini-pitigliano.it

(C) - Tutte le foto sono di proprietà della Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello.

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